Etica dell’ambiente

 

Supplemento a Studi di teologia
Anno 2018
N. 16

 

Introduzione

La presenza umana sul pianeta Terra è tale che la sua attività è capace di condizionare sensibilmente i suoi cicli interni. Si stima che a oggi la popolazione mondiale abbia 7,6 miliardi di persone, con un sempre maggior addensamento in aree urbane metropolitane. Mentre alcune statistiche registrano già ora un’inversione di tendenza storica che vede le persone che abitano in centri urbani (54%) superare i non inurbati, in Italia dei quasi 60 milioni di abitanti, oltre il 70% vive in aree urbane. Altre proiezioni a livello globale per il 2050 parlano di un numero di persone che si ricollocherà in città attorno ai 6,4 miliardi. La megalopoli più popolosa oggi è Tokyo con 37 milioni di abitanti, nel 2028 sarà superata da Dehli che, sempre in proiezione, toccherà i 42 nel 2035. Nel 1950 la popolazione mondiale si aggirava intorno ai 2,5 miliardi. Un secolo dopo sarà quasi quadruplicata[1].

Nel cercare di gestire questi numeri e di prendere le misure su ordini di grandezza così alti, s’intuisce chiaramente che il problema delle risorse è una realtà terribilmente concreta. Lo è in realtà sempre, ma la percezione della sfida è oggi immensamente più grande. La questione non è solo come sfamare tutti in scenari ambientali soggetti a significativi cambiamenti climatici[2], ma è anche capire la sostenibilità ecologica di una tale presenza antropica sul pianeta.

Se si guarda più da vicino, si noterà come la questione ambientale abbia radicamenti profondi in moltissime aree della nostra esistenza. Non si tratta infatti di questioni marginali che appassionano alcune frange politiche o alcuni movimenti particolarmente sensibili, ma si tratta di sistemi produttivi, modelli di proprietà terriera, strumenti di tutela della natura, costrutti antropologici e filosofie ecologiche, che influenzano i nostri modi di percepire la realtà e l’ambiente in cui viviamo. Si tratta anche e soprattutto delle nostre scelte quotidiane che, a loro volta, condizionano e sono condizionate dai nostri stili di vita, le nostre priorità.

La ricerca di soluzioni quadro per ridurre l’inquinamento atmosferico e idrogeologico e capaci di promuovere sostenibilità ambientale, biodiversità e stili di vita a impatto zero è da tempo attiva, ma non è sostenuta da politiche internazionali ed etiche quotidiane costanti e soddisfacenti. A più riprese si parla di punti di non ritorno, cioè livelli di condizionamento antropico negativo dell’ambiente tali che l’eco-sistema globale non riesce ad auto-sanarsi dall’inquinamento né autorigenerarsi dallo sfruttamento senza innescare meccanismi di reazione catastrofici. Non è un caso che anche fra scienziati si sia fatto l’esercizio di immaginarsi cosa sarebbe un mondo senza uomini, quali benefici effetti ciò potrebbe avere sull’ambiente e quanto tempo (millenni) richiederebbe la cancellazione delle tracce solide della nostra presenza, soprattutto dei nostri manufatti[3]. È chiaro che il tema della speranza in un contesto di crisi ecologica ha una pertinenza di tutto rilievo.

Dunque, una presenza importante sulla Terra, quella degli uomini. Ma è una presenza avvolta da ambiguità. Siamo davanti a uno sfruttatore infestante o un saggio amministratore? Quali chiavi di lettura dare all’ambiente che ci circonda e quale paradigma adottare per collocare l’uomo entro questo ambiente? Le letture odierne tendono, sinteticamente, a polarizzarsi su posture antropocentriche o su posture ecocentriche. Ma la vera sfida sta non tanto nella capacità di una posizione o dell’altra di risolvere aspetti più o meno decisivi. La sfida sta nell’avere un paradigma organico e sistemico in grado di abitare responsabilmente il mondo. E allora sarà interessante guardare alle diverse etiche in gioco e capirne la portata sistemica. Rispetto all’etica animale, precedentemente trattato al numero 11 di questa serie di Supplementi, l’etica della terra[4] tende ad avere uno sguardo maggiormente d’insieme, ma questo non previene, come si vedrà, il rischio ricorrente a focalizzarsi su un “particulare” mancando quindi il bersaglio dello sguardo d’insieme.

Compito di tutte le visioni del mondo è in effetti di dare conto di una comprensione organica del sistema Terra e di sapervi collocare in modo efficace la figura umana. La sfida davanti all’umanità e all’ambiente di cui facciamo parte è grande: quella non solo di “salvarci” dalle catastrofi ambientali e umanitarie di cui siamo anche causa, ma di attivare una nuova consapevolezza del creato e di sostenere progettualità che lo sostengano e favoriscano una co-esistenza più giusta.

Alessandro Piccirillo

[1] Cfr. ONU, World Urbanization Prospects 2018: https://esa.un.org/unpd/wup/ [ultimo accesso 11/08/2018].

[2] Cfr. FAO, IFAD, UNICEF, WFP e OMS, The State of Food Security and Nutrition in the World 2018. Building climateresilience for food security and nutrition, Roma, FAO, 2018 pp. 37-78: http://www.fao.org/3/I9553EN/i9553en.pdf [ultimo accesso 12/09/2018]

[3] In particolare, si veda B. Holmes, “Imagine Earth without people”, The New Scientist, 11 ottobre 2006, [traduzione italiana “La Terra senza di noi”, Internazionale, 675, 12 gennaio 2016, ripubblicato: https://www.internazionale.it/opinione/bob-holmes/2018/06/08/terra-senza-di-noi; ultimo accesso 12/09/2018]. Di non trascurabile successo commerciale nell’editoria non fiction di largo consumo i testi di Alan Weisman o di Al Gore. Sono numerosi poi i prodotti culturali di massa che a indagano futuri distopici e catastrofici per parlare della condizione presente e dei timori ad essa collegati.

[4] In questo numero “etica ambientale” ed “etica della terra”, così come “ambiente”, “terra” e “natura” saranno usati interscambiabilmente, tranne laddove diversamente specificato. Per un’introduzione a differenziazioni analitiche e a paradigmi, cfr. M. Tallacchini (a cura di), Etiche della Terra, Milano, Vita e Pensiero 1998, pp. 1-67.


Sommario

Articoli

  • Alessandro Piccirillo, Sulla terra. Elementi per un’etica della cura del creato

  • Richard Bauckham, Speranza ecologica in crisi?Rassegna

Rassegna

  • Leonardo De Chirico, La cura del creato nelle dichiarazioni evangeliche contemporanee

Segnalazioni bibliografiche

Rubrica

  • Vita del CSEB